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L'Arte della Giustizia ● Amata

Dal 24/04/2017 08:08 - al 24/04/2017 08:08
Pubblicato in: Concerti

L'Arte della Giustizia

Amata
Primo Evento


Lunedì, 11 Marzo 2017, ore 18:00 presso Palazzo Arcivescovile, Salerno

 

Leggere l’attualità attraverso la drammaturgia operistica, esortare il dibattito, approfondire argomenti, interpretare le mutazioni dei costumi sociali degli ultimi cent’anni: questo il compito – arduo e, per molti versi, affascinante – dei due incontri dell’11 e del 16 marzo.


Nei due appuntamenti – il primo riservato a destini, affetti, pulsioni dei personaggi femminili, il secondo al tema scottante della condotta persecutoria – la scelta è caduta su soggetti e situazioni tratti dall’opera italiana dell’Ottocento: una drammaturgia che, a partire dagli anni Trenta, si basa sempre più sul confronto drammatico e sui sentimenti dei personaggi.

Nel primo incontro la scelta si è incentrata in particolare sui pezzi solistici, espressione dell’affetto momentaneo, e su opere e situazioni variegate: Le Villi – il primo cimento teatrale d’un giovane Puccini – in cui il maschio fedifrago viene punito, con la morte, da creature femminili ultraterrene, ascrivendo quindi alla dimensione leggendaria un castigo di fatto impraticabile nella vita reale del tempo.

I Capuleti e i Montecchi di Bellini, in cui la parte en travesti di Romeo – convenzione già piuttosto desueta all’epoca, ma dettata dall’esigenza di denotare l’età adolescenziale dei protagonisti – può evocare allo spettatore odierno un esito drammatico tutto al femminile; Lucrezia Borgia e Il trovatore di Verdi: nell’opera di Donizetti la protagonista oscilla tra l’esercizio del potere e l’amore materno, in quella di Verdi quest’ultimo si confonde con il desiderio di vendetta, e la conseguente follia di Azucena si dispiega in un’aria convulsa e frammentaria; Madama Butterfly, dove l’inflessibile speranza di Cio Cio-san è smentita palesemente dal profilo melodico discendente, rivelando così l’inconciliabilità tra dialogo estoriore e interiore, tra sogno e realtà; Turandot e Anna Bolena: da una parte il sacrificio estremo di Liù e l’impossibile contatto tra due donne e due mondi inconciliabili, dall’altra solidarietà e perdono prendono il sopravvento: Anna riconosce nella rivale solo una vittima del marito e del potere politico e maschile.

 

M° Ernesto Pulignano
Docente Conservatorio di Musica "G. Martucci" - Salerno

 

Concerto a cura di Ernesto Pulignano 

Programma generale

Programma dettagliato Amata

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